Una volta presa dimestichezza con il pilotaggio RC le operazioni che si compiono sono praticamente meccaniche: come per andare in bicicletta il nostro cervello automaticamente invia segnali al nostro corpo per pedalare e per mantenere l'equilibirio così una volta acquisita una certa pratica nel pilotaggio, sarà del tutto naturale fare decollare, volare ed atterrare il nostro aeromodello.
All'inizio però tutto sembra confuso e la prima volta può capitare di essere come pressi da una sorta di "blocco mentale" che impedisce persino di muovere le dita sugli stick della radio.
Ecco perché è fondamentale avere una certa pratica e scioltezza che si può acquisire o con un simulatore di volo oppure facendo pratica di volo con un aeromodellista più esperto.
Ci sono alcune regole che vanno sempre tenute in considerazione per effettuare un buon volo:
a. il vento. La prima cosa da controllare prima del volo è l'intensità e la direzione del vento. Per i primi voli è certamente buona norma evitare giornate particolarmente ventose perché, com'è ovvio, maggiore è il vento e maggiore sarà l'instabilità ed ingovernabilità del modello. Ad un vento a raffiche è meglio preferirne uno teso come regola generale: quello teso non presenterà sorprese, mentre quello a raffiche è il più temibile, soprattutto in fase di atterraggio.
Per conoscere la direzione del vento ci sono diversi modi: se siamo in un campo di volo avremo sicuramente la possibilità di controllare la cosiddetta "manica del vento" che grazie alla sua direzione ed inclinazione ci dà tutte le informazioni necessarie; altro metodo è quello di applicare all'antenna della radio una striscia di stoffa che, come la manica, ci indicherà direzione ed intensità del vento.
Se non abbiamo a disposizione nessuno dei metodi descritti allora ci possiamo avvalere di un espediente che spesso attuano gli aeromodellisti: strappare un piccolo ciuffo d'erba e lasciarlo cadere in terra per capire almeno la direzione del flusso d'aria.
Conoscere la direzione è fondamentale per un buon volo: decollo ed atterraggio devono essere sempre compiuti, per quanto possibile, controvento. In fase di decollo il vento crea un effetto di accelerazione: alla velocità del modello si aggiunge quella dell'aria che gli va incontro facendogli aumentare la velocità di salita e quindi il decollo può essere compiuto in minor spazio. Con il vento in coda oltretutto l'aereo è meno governabile.
Durante l'atterraggio il vento funge da freno, riducendo lo spazio di atterraggio e permettendo una minore velocità allorché il modello tocca il suolo.
b. Controlli pre-volo. Come accade negli aerei reali, anche in quelli modello è importantissimo fare un controllo pre-volo: controllare che tutte le parti mobili siano libere di muoversi, che le cerniere non siano rotte, bloccate o scollate, che gli eventuali servizi supplementari siano funzionanti (es. carrello retrattile o alettoni).
Altri controlli da fare sono quelli relativi al buon funzionamento dei comandi principali: verificare che il direzionale e la profondità funzionino e soprattutto che funzionino nella direzione giusta! E' capitato anche a modellisti esperti che, dopo una riparazione od il cambio di posizione dei servo-motore si sono ritrovati con i movimenti invertiti… solo che se ne sono accorti in volo, quando invece di cabrare l'aereo ha rovinosamente picchiato! Tutto perché non avevano effettuato il controllo pre-volo in maniera corretta.
c. La quota. Una volta effettuato il decollo, soprattutto durante i primi voli, è buona norma far salire di quota l'aereo, senza salite eccessive, ma con una angolo costante che permetta comunque una buona velocità. Il motore, così come durante il decollo, dovrà essere tenuto su di giri (non necessariamente al massimo, ma ciò dipende da modello a modello).
Una volta raggiunta una quota di "sicurezza" possiamo ridurre la potenza del motore e cominciare a prendere più dimestichezza con il modello. Ogni aeroomodello ha le sue caratteristiche ed è bene conoscere la risposta che dà ai nostri comandi prima di procedere a manovre più azzardate.
La velocità non dovrebbe mai essere troppo bassa altrimenti si rischia di entrare quello che viene chiamato "stallo": l'aereo non ha più forza sufficiente per penetrare l'aria e si comporta come una foglia morta: se ci troviamo alla già accennata quota di sicurezza il nostro modello ha tempo sufficiente per riprendere una velocità tale da essere di nuovo governato, altrimenti, se siamo troppo bassi, l'impatto con il suolo è inevitabile.
d. Le manovre. Il movimento degli stick della radio deve sempre avvenire in maniera graduale e mai eccessiva. La maggior parte delle radio permettono di definire la sensibilità dell'escursione dello stick: il principiante dovrà all'inizio preoccuparsi ad avere una bassa sensibilità in quanto troppa escursione delle superfici (timone, profondità, alettoni) determinano un repentino cambio di direzione dell'aereo e per chi non è esperto questo potrebbe significare l'impossibilità di riprenderlo.
e. La virata. La virata va fatta in modo dolce (anche perché così aumenta il realismo del volo). Quando un aereo vira generalmente "scivola d'ala" perché la superficie alare ha un angolo minore dei 180° che ha durante il volo livellato. Per evitare quindi indesiderate perdite di quota è necessario, durante tutte le virate, aiutare l'aereo a mantenere la quota utilizzando un po' di profondità (cabrando leggermente). La giusta quantità e durata di questo comando dipende da molti fattori (velocità, superficie alare, vento, angolo di virata) e sarà l'esperienza del pilota a saper gestire questa variabile in modo corretto.
f. L'atterraggio. Una volta che si è pronti per l'atterraggio ci si prepara riducendo la quota e la velocità e cominciando ad allinearsi alla pista di atterraggio od in ogni caso al luogo dove abbiamo previsto l'atterraggio. Prima di toccare il suolo dobbiamo aver cura di mantenere l'assetto del modello il più livellato possibile. Qualche istante prima dell'atterraggio potrebbe essere utile tirare leggermente lo stick per cabrare leggermente facendo diminuire la velocità.